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La Vienna italiana
La Capitale del Sacro Romano Impero è sempre stata un crogiolo di culture e tradizioni, ma nell’ambito della Corte asburgica a predominare fu indubbiamente il modello culturale italiano. Le tendenze paganeggianti del Rinascimento vengono però riformulate – analogamente a quanto era accaduto nell’Italia del secondo Cinquecento – in chiave controriformistica. Tanto è vero che uno dei campi principali d’attività degli Italiani a Vienna è appunto la predica, cioè la proganda fidei. Nuovi ordini italiani, come ad esempio quello dei Cappuccini, si stabiliscono nella capitale imperiale durante la Controriforma. Marco d’Aviano è la figura più eminente al tempo della lotta contro gli Ottomani.
L’arte e l’architettura costituiscono un altro campo d’attività per gli Italiani. Architetti, pittori, scultori e stuccatori costruiscono e abbelliscono numerose chiese e splendidi palazzi per la nobiltà. L'ambito più prolifico però è stato il teatro, e precisamente il teatro musicale. Le grandiose rappresentazioni di opere barocche fanno di Vienna l’indiscussa capitale della musica. Lodovico Ottavio Burnacini costruì il primo teatro sulla cortina del Palazzo Imperiale creando anche le fantastiche scenografie e i costumi per gli spettacoli.
Nel Settecento, un capitolo importante della storia della letteratura italiana fu scritto a Vienna, città che ospitò fino alla sua morte, avvenuta nel 1782, il più insigne poeta del secolo: Pietro Metastasio, i cui libretti vengono musicati dai più celebri compositori dell’epoca: Mozart e Salieri - quest’ultimo, rinomatissimo nel suo tempo, passò quasi tutta la sua vita a Vienna.
Infine va ricordato l’apporto non certo di scarso rilievo della Commedia dell’arte al teatro popolare viennese del Sette- e Ottocento (Raimund, Nestroy).
Programma
Iniziamo la visita nel vecchio quartiere universitario, partendo dalla Chiesa dei Gesuiti, dove possiamo ammirare gli stupendi affreschi di Andrea Pozzo, maestro della pittura illusionistica barocca. Passeggiando per le romantiche vie della Vienna medievale e barocca arriviamo al Duomo di Santo Stefano, opera gotica disprezzata dai teorici del classicismo rinascimentale, ma importante luogo di predica per i monaci italiani; ancora oggi si può vedere il pulpito di Giovanni da Capistrano a fianco del Campanile settentrionale incompiuto.
Il Palazzo d’inverno del principe Eugenio di Savoia vanta un bellissimo scalone, i cui magnifici Atlanti sono opera di Lorenzo Mattielli. Passando per la Cripta dei Cappuccini (monumento a Marco d’Aviano) si raggiunge l’area della Hofburg, residenza degli Asburgo e dell’alta nobiltà. Il Palazzo Lobkowitz, oggi sede del Museo del Teatro e bellissimo esempio d’architettura profana barocca, fu costruito da Giovanni Pietro Tencala.
Sull’odierna Josefsplatz si trovava in passato il primo teatro d’opera concepito da Lodovico Ottavio Burnacini e inaugurato nel 1668, in occasione delle nozze tra Margherita Teresa e l’imperatore Leopoldo I, con la rappresentazione de “Il pomo d’oro”, opera sfarzosissima di Antonio Cesti su libretto di Francesco Sbarra. Sulla Michaelerplatz possiamo poi vedere la Michaelerhaus, casa dove visse e morì Pietro Metastasio, poeta “cesareo” al tempo di Carlo VI e Maria Teresa. Infine, attraversando i cortili della Hofburg, arriviamo al Kunsthistorisches Museum (“Museo di Belle Arti”), dove la passeggiata si conclude con la visita della pinacoteca italiana, una delle più importanti collezioni di pittura italiana fuori d’Italia.
Informazioni pratiche
PUNTO D’INCONTRO: davanti alla chiesa dei Gesuiti,
Dr. Ignaz-Seipel-Platz.
DURATA: 3 ore.
FINE DELLA VISITA: Kunsthistorisches Museum.
INGRESSI: Kunsthistorisches Museum (Museo delle Belle Arti); il museo è aperto tutti i giorni eccetto il lunedì (luglio e agosto è aperto anche il lunedì).
Mit Genehmigung des Kunsthistorischen Museums Wien